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Caparezza – La Caduta Di Atlante (Capitolo: Il Peso)

Singers: Caparezza
Albums: Caparezza – Caparezza - Prisoner 709
song cover

Lyrics Caparezza – La Caduta Di Atlante (Capitolo: Il Peso)

Text:

Appena nato Giove m’ha regalato una biglia zaffiro
Mi disse: «Abbine cura, è una figlia che t’affido»
L’ho tenuta sul mio cuscino fino al mattino
Ed ero pronto a tutto, perfino al martirio

Da bambino era un pallino che portavo in classe
Sperando che il prof di latino non me lo bocciasse
Cresceva d’anno in anno, stava diventando grande:
Prima palla da calcio, poi palla da basket
Divenne un globo che ruotavo in senso orario
Più che un uomo sembravo uno stercorario
Fui costretto a reggerlo come uno zaino
Per il peso ho ancora gli occhi fuori, sembro Igor
Ero felice, di tenere su quel mondo con le rive
Superuomo come Nietzsche
Poi venne di colpo uno scossone nelle nostre vite
Aveva il corpo di Giunone ma il suo nome è Dike

Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo
Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo

Dike, una dea per molti, un’angoscia per gli empi
Una benda sugli occhi che annoda coi lembi
Dal pianeta le raccolsi una rosa dei venti
Immaginavo i nostri volti da coppia nei lenti
Lei era la giustizia che non si concede
Io quello che la corteggia, che sta lì, non cede

Ero invaghito, miele, e capivo bene
Che non ci sarei uscito a bere dell’idromele
«Ciao, mi chiamo Atlas»
Petto gonfio, anfora
«Lascio ogni ragazza, con questo mio corpo, afona
E tu, sarai mia. Ti voglio addosso, canfora
Posso darti il mondo, il mondo, non la metafora!»
Disse: «Non sono di nessuno, nemmeno di Ulisse
E sono chiara e ferma come le stelle più fisse
Usi la forza e la ricchezza per le tue conquiste?
Non sei più forte né più ricco, sei solo più triste!»

Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo
Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo

Quindi rifiuti lo scambio di fedi?
Quasi mi insulti mostrandomi i medi?
Alza la fascia, guarda in faccia e venerami, Lady
Per la mia stazza credi non abbia Venere ai miei piedi?
E lei: «Arretra adesso, barbaro!
Che tu sieda sul trono o sulla pietra dello scandalo
A me interessa poco il tuo pianeta bello e vandalo
Piuttosto mi dò fuoco, sto più lieta dentro il Tartaro!»
E da quel punto sono io che non ci ho visto più
(L’ha stretta al collo, l’ha stretta al collo, l’ha stretta al collo..)
La dea che scappa sul selciato è l’ultimo ricordo
Io che cado, dal mondo schiacciato mentre la rincorro
Atlante e Dike, amore e psiche, terra e giustizia
Fine della storia, fine del rapporto

Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo
Del giorno in cui mi cadde il mondo addosso
Ricordo tutto pure l’ora e il posto
Il contraccolpo poi la stretta al collo
La stretta al collo, la stretta al collo

Album

Caparezza – Caparezza - Prisoner 709