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Fabri Fibra – Insensibile

Singers: Fabri Fibra
Albums: Fabri Fibra – Fabri Fibra - Controcultura
song cover

Lyrics Fabri Fibra – Insensibile

Text:

Fabri Fibra:
Sono costantemente alla ricerca del dolore
Fisico, mentale non conta, basta che faccia male
Sono scoordinato nei movimenti, è l’anestetico

I dottori mi aprono la testa come una pesca
Dentro ci trovano un mazzo di chiavi
E un lucchetto che stringe forte e mi schiaccia le sinapsi
Psichedelia allo stato puro quando scrivo
A-annunciami come al cinema «Il Divo»
Non condivido la mia faccia nel video
Mi dicono: «Ma tu stai in TV più dei Pooh»
Io rispondo: «Né si mangia né si fotte coi ricordi»
Cerco ragazze facili come i soldi

Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me

Paolo Brosio con la coca ci scopava una modella
Al piano sopra c’era Calissano steso in barella
Entrambe le carriere, chiarisco
Sono come Mike Bongiorno in TV: non esistono più
La TV mi deprime, la fantasia si estingue
Guardo più TV straniera che ormai capisco altre lingue
«Dnaisdeorvaiz so is the baguette, odumpf?»
«Che cazzo ha detto?»
«Eh, ha detto che…»

«Mio marito mi picchia, finirò all’ospedale
Secondo me ha anche un’altra, dimmi che fare»
«Chiedi il divorzio»
«Non tiene i soldi, dormiamo in camera in due su un’amaca»
«Che cazzo l’hai sposato a fare, eri ubriaca?
Togli un po’ via quella maglietta
E vedi di, vedi di fare in fretta
Aspetta, aspetta…
Devo cagare»

Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me

Forchetta e coltello sul mio cervello
Dammi il tuo numero, tanto poi lo cancello
Lei sta zitta, ma pensa: «Dammi l’uccello»
Avvolgo nel cellophane e cado in trance
Manco fossi ad Amsterdam, Amsterdam

Dargen D’Amico:
Oddio che pena
Ogni volta che vieni ad Amsterdam fai sempre le stesse scene, dai
Mollala quella là e andiamo a perderci nei quadri
Imbuchiamoci furtivi al Van Gogh come i ladri
Il malessere nel juke-box, se lo vuoi paghi
JD e Fabri, è la rivincita dei babbi
Dei rinnegati dai padri, delle perdite di dati
Per cui non ricordo più quando eravamo bravi
Tanto l’originalità prima o poi la perdiamo tutti
Se Lennon fosse vivo oggi farebbe dischi brutti
Noi che facevamo belle lettere e belle rime, Fabri
Ora che fanno schifo facciamoci almeno le Letterine
Ma tu no, cara, sei troppo giovane per fare la puttana
E non bere che tuo padre non vuole come Eluana
Ecco, magari la chiusura posso cambiarla altrimenti poi pensano che anch’io sono…

Fabri Fibra:
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me
Sono un insensibile, dimmi dimmi se
Anche te sei come me, me, me, me

Dargen:
Sono un insensibile, come un insensitivo che prende i soldi alle persone che stan male
Anch’io faccio così con le mie canzoni, ma ne prendo pochi
Sono un insensibile ed è una bellissima in-sensazione essere qui in questo disco di Fabri che sarà quello che venderà meno in assoluto
Insens, insens, così non farò neanche un insens, neanche un in-euro, inetto

Album

Fabri Fibra – Fabri Fibra - Controcultura