Lyrics Fabri Fibra – Potevi Essere Tu
Text:
La la la la la la la la la la la
La la la la la la la la la la
Dormi bambino che il lupo si avvicina
La la la la la la la la la la
A quest’ora avrei 4 anni
E sarei all’asilo con tutti i miei compagni
E invece mi hanno preso e portato via da mamma
Togliendomi la vita in aperta campagna
Ricordo ancora il suono dei passi
Il rumore delle foglie, le scarpe sui sassi
L’odore degli estranei, dei guanti, il cappotto
L’ultima cosa che ricordo è che piangevo troppo
E poi una grande luce, la puzza era sparita
Il mio corpo sepolto lungo il fiume senza vita
Nessuno mi ha salvato, nessuno che si accorto
Soltanto dopo un mese hanno scoperto che ero morto
Papà, cosa aspettavi? Perché non mi hai soccorso?
Legato in quella sedia non ti sei neanche mosso
Qualunque sia il motivo non capisco, non posso
E adesso qualcuno gira col mio sangue addosso
Qui non c’è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ho fatto un sogno, Tommy che piangeva
In salotto e sul muro c’era il sangue che scendeva
Non assomiglio più a quella foto in cui sorrido»
Mi sveglio sul divano, ho il telecomando in mano
La TV davanti a me con Tommaso in primo piano
Stringo la spina e stacco il cavo dalla presa
Ma qualunque cosa faccio la TV rimane accesa
Il volume non si abbassa, aumenta di continuo
Parla un giornalista sotto con la mamma del bambino
Sollevo la TV e la scaglio fuori dal terrazzo
Ma colpisco un ragazzino sulla testa e lo ammazzo
Qui non c’è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Qui non c’è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Esco di casa e penso di essere Tommaso
E scrivo su ogni muro «non si muore per caso»
Poi entro in casa vostra, che sia notte o che sia giorno
E capirò quanti di voi nei computer hanno film porno
E se è vero che li avete scriverò anche i vostri nomi
Sui fogli, i giornali, sui muri delle strade
Sui ponti, sui pali, ovunque l’occhio umano cade
Cosi vi accuseranno come han fatto con mio padre
Qui non c’è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Qui non c’è magia, potevi essere tu
Domani tocca a un altro, non guardi la TV?
Racconto solo fatti di cronaca quella dura
Quella che fa brutto, quella che fa paura
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)
Ma quante volte avrei voluto parlarti (parlarti)
Ma quante volte avrei voluto salvarti (salvarti)