Lyrics Emis Killa – Lo Sanno I Veri (Intro)
Text:
Quant’è vero Killa lo sanno I veri
10 anni di ‘sta merda, mica l’altro ieri
Non è che sei underground se ascolti I neri
Quando ho iniziato tipo tu non c’eri, e chissà dove cazzo eri
Zio, cresciuto con la muffa sul soffitto
Venuto fuori dalla merda, tipo Apocalypto
Quindi non credo alla storia di tuo cugino che è un fenomeno
E che spacca cinque volte me, ma in giro non lo conoscono
Io non dimentico chi sono, stronzo, non farlo neanche tu
Che a bestemmiare un Dio, prima o poi viene giù
Piccoli rapper sfottono I capi del rap
E’ tipo la Primavera che sfotte la Serie A (beh)
Godo del rispetto dei pioneri, di quelli di strada
Chiedilo a Bassi Maestro, chiedilo a Duke Montana
Questo flow ti scrocchia, tu che minchia rappi?
Non puoi fare il Libanese se sei Scrocchiazeppi
Con questa merda mai fatto brutte figure
Ed Lover me lo può succhiare, e questi hater pure
‘Sti giornalisti frustrati che odiano il mio lavoro
Se I loro figli ascoltano più me che loro
Tu sognavi un disco d’oro ed hai floppato, asino
Io sto al secondo platino
Culo? Mi sa di no
Tu vuoi essere al mio posto e non ti biasimo
‘Sta penna ti buca, come quella di Joe Pesci in Casinò
Venuto fuori dalla merda, tipo Apocalypto
Quindi non credo alla storia di tuo cugino che è un fenomeno
E che spacca cinque volte me, ma in giro non lo conoscono
Io non dimentico chi sono, stronzo, non farlo neanche tu
Che a bestemmiare un Dio, prima o poi viene giù
Piccoli rapper sfottono I capi del rap
E’ tipo la Primavera che sfotte la Serie A (beh)
Godo del rispetto dei pioneri, di quelli di strada
Chiedilo a Bassi Maestro, chiedilo a Duke Montana
Questo flow ti scrocchia, tu che minchia rappi?
Non puoi fare il Libanese se sei Scrocchiazeppi
Con questa merda mai fatto brutte figure
Ed Lover me lo può succhiare, e questi hater pure
‘Sti giornalisti frustrati che odiano il mio lavoro
Se I loro figli ascoltano più me che loro
Tu sognavi un disco d’oro ed hai floppato, asino
Io sto al secondo platino
Culo? Mi sa di no
Tu vuoi essere al mio posto e non ti biasimo
‘Sta penna ti buca, come quella di Joe Pesci in Casinò